August 1989 – Rockerilla

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Ground control to major Boom

Intervista di Leo Mansueto

È impresa ardua, spossante, quasi impossibile e forse essenzialmente per questo, avvincente, quella di riuscire a dare una “razionale” interpretazione alla complessa mappa di volo sinora seguita dagli Spacemen 3, a bordo del loro oggetto volante non completamente identificato e tutt’ ora capace di vanificare gli sforzi più estremi di qualsiasi affidabile e moderna torre di controllo.

Sono ormai oltre 7 anni che l’UFO in questione, decollato dalla minuscola Rugby, a pochi chilometri da Birmingham, continua a gravitare nel cosmo seguendo traiettorie celesti alquanto irregolari ed imprevedibili perché vincolate a coordinate mutevoli ed “approssimative” quali la psychedelia ed il rock minimale. Altri “oggetti” in analoga missione spaziale hanno recentemente fatto riferimento alle stesse coordinate ma la scarsa cognizione delle regole e delle strategie di volo li ha costretti a seguire rotte estremamente scontate e lineari, eppure abbastanza proficue sotto il profile economico. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se provetti astronauti come gli Spacemen 3, in grado di sfuggire a qualsiasi avvistamento, capaci di seguire tragitti imprevedibili e raggiungere universi lontani e sconosciuti, siano stati celebrati solo oggi e alla stessa entusiastica maniera con la quale si è soliti accogliere la prima sensazionale impresa di un viaggio appena cominciato. Ma gli osservatori più attenti sanno che, prima di raggiungere e conquistare il paradiso (Playing with fire – 1989), i nostril prodi uomini dello spazio si erano già fregiati di alter stratosferiche imprese, magistralmente documentate dall.album dell’86, l’inquietante Sound of confusion e dai successivi The Perfect Prescription (1987) e Performance (registrato dal vivo nel gebbraio ’88, durante un’incandescente missione Terrestre in quell di Amsterdam), nonché da una buona manciata di siderei extended play.

Alla fine del Maggio scorso, l’equipaggio, al termine di una lunga spedizione europea è atterrato in Italia e si è esibito al cospetto fei soliti perlustrativo, il maggiore, Sonic Boom si è affacciato dal portellone principale del suo diabolico marchingegno volante e, con l’aria rassicurante di chi vuole apparire lucido nella sua permanente follia, mi ha invitato a salire a bordo per mostrare ai miei occhi invadenti l’inderscrivibile sala comandi…

Partiamo dal diario di bordo. Raccontaci brevemente l’inizio dell’avventura…

S.B.: Abbiamo cominciato nel 1982. All’epoca ascoltavamo solo Cramps, Suicide, Gun Club, Velvet Underground e ci rattristava il fatto che in Inghilterra ci fossero pochissimi gruppi davvero in gamba. Fu così che ci sentimmo attratti dall’idea di cominciare a fare della musica, valida quanto quell ache ascoltavamo. L’influenza di quelle band americane si rivelò subito importantissima, decisiva. Eravamo rimasti conquistati dalla forza e dalla bellezza del rock minimale…

…e faceste quindi il vostro esordio discografico con la Glass Records! Tempo fa, prima del passaggio alla Fire, giravano voci su un vostro presunto accord discografico con la Creation di Alan McGee. Puoi dirci cosa è realmente accenuto?

S.B.: Innanzitutto voglio dire che non crediamo di aver bisogno di uno come Alan McGee. È comunque vero che c’è stato un momento in cui McGee si è mostrato intenzionato a pubblicare i nostril dischi e ad aprirci, quindi, la porta della Creation. Ma nello stesso tempo, le sue principali attenziono erano riservate agli House of Love che in quell period non erano ancora molto popolari. Inoltre la Creation aveva troppi gruppi al suo servizio: Weather Prophets, The Jazz Butcher, Jasmine Minks… troppa gente! Alan McGee e Richard Green (chìtarrista dei Biff Bang Pow e fido braccio destroy di McGee – ndr) non sarebbero stati in grado di fare un buon lavoro per noi… c’era troppa gente!

E così siete finite alla Fire Records. Sei soddisfatto della scelta?

S.B.: Sì, abbastanza. Ci ha dato una mano un nostrovo vechhio amico, Pat Fish dei Jazz Butcher. Anche Pat, come noi, incideva un tempo per la Glass. Fu lui dirchi che sia la Creation che la Fire erano seriamente interessate a noi.

Qual’è stat oil motive principale per il quale avete mollato la Glass?

S.B.: Economico, essenzialmente economico. Loro non potevano garantirci i soldi di cui avevamo bisogno. La Fire, invece, si era mostrata disposta a venirci incontro e quindi non abbiamo avuto esitazione a formare il nuovo contratto.

Pensi ci sia ancora molta differenza fra etichette indipendenti e major?

S.B.: Assolutamente no. Oggi, gran parte delle etichette indipendenti operano come le major, con la sostanziale differenza che queste ultime dispongono di una quantità maggiore di denaro. La nostra esperienza con la Glass è stata terrible sotto il profile finanziaro. Il loro atteggiamento, quando giungeva il momento di tirar fuori il denaro era identico a quello di una major, se non addirittura peggiore.

Lasciamo perdere questo tasto e passiamo ad argomenti meno deprimenti… al successo del vostro ultimo album, per esempio. Vi aspettavate un’accoglienza così calorosa, soprattutto da parte della stampa inglese?

S.B.: No! La cosa ci ha sorpresi moltissimo soprattutto perché il nostro 33 d’esordio, nonostante fosse un ottimo disco, fu letteralmente stroncato dalla stampa del nostro paese. La stampa inglese è davvero molto crudele e lunatica. Recensendo Playing with fire, molti giornalisti hanno scritto che gli Spacemen 3 hanno cambiato radicalmentre il loro stile e che sono finalmente in grado di eseguire “composizioni pacate”. È un’assurdità totale perché anche il nostro precedente LP The Perfect Prescription, conteneva diverse “composizioni pacate”!

Sempre a proposito di stampa, il New Musical Express ha recentemente pubblicato un’intervista nella quale affermi che i Joy Division al vostro confront sembrano degli arrapati (“We are the band that make Joy Division look raunchy!”). Cosa volevi dire esattamente?

S.B.: C’è un errore in quell’intervista! We make Joy Division look raunchy significa che al nostro confront i Joy Division appaiono molto selvaggi ed io non ho mai dichiarato una cosa del genere! Il giornalista del NME, Danny Kelly, ci aveva detto: “Siete tipi molto riservati, calmi, sensibil” ed io, scherzando, avevo risposto: “Sì, i Joy Division hanno fatto un sacco di soldi in questa maniera!”. Danny Kelly ha frainteso la mia Battuta. Penso che sia incorso nell’errore quando ha riascoltato il nastro.

Cosa hai fatto quando ti sie accorto dell’errore? Lo hai chiamato?

S.B.: No, non sarebbe servitor a nulla. Oramai il giornale era già stato stampato! Sai, è facile commettere errori grossolani quando si realizza un’intervista. Alcune volte c’è chi preferisce trascrivere simultaneamente le tue risposte, omettendo molto spesso delle parole o addirittura frasi intere. Altre volte, qundo si utilizza un registratore e l’intervista ha luogo in un pub e cioè in un posto dove si beve e si scherzo a volontà, può succedere che dopo, riascoltando il nastro, risulti difficoltoso capire ogni passaggio della conversazione a causa dei rumori, del brusio e delle risate in sottofondo…!

Non preoccuparti, comunque, per questa intervista. Nom ci saranno errori se continueria a darmi risposte non ambigue…

S.B.: (ride) OK, mi fido!

Bene! Allora dacci una definizione chiara, pracisa, inequivocabile di “Phichedelia”.

S.B.: La psychedelia è qualcosa che colpisce la mente favorendone l’apertura a tutto ciò che la circonda. È soprattutto attraverso l’assunzione di droghe che è possible capire cosa realmente sia.

Quali sono le droghe psichedeliche attualmente più diffuse in Inghilterra?

S.B.: Sicuramente l’Ecstasy e lo Spectrum che è come la NBNA ma leggermente più psichedelica. C’è anche gente che, come negli anni 60, fa uso di LSD. L’LSD è una droga abbastanza pericolosa e alquanto imprevedibile. È quasi impossibile andare a lavorare dopo aver preso dell’LSD. Con lo Spectrum, l’Ecstasy e l’NBNA invece è diverso. Queste droghe ti permettono di trascorrere delle nottate meravigliose, di vivere una vera e propria esperienza psichedelica e di andare al lavoro, il giorno dopo, senza sentirti troppo male.

Pensi ci sia un motive ben preciso alla base di questa massiccia ed improvvisa riaffermazione della cultura delle droghe?

S.B.: No, non proprio. Per anni queste droghe sono state considerate taboo mentre ora, specie in Inghilterra, sono viste con minore diffidenza. In Inghilterra c’è una vera e propria rivoluzione in corso, grazie agli acidi di cui ti parlavo prima e grazie anche alla popolarità riconquistata da vecchie droghe psichedeliche come marijuana e cannabis.

Il vostro ultimo 33 giri s’intitola Playing with fire e sulla copertina, riportate in cerchio, si possono leggere le parole Love, Purity, Suicide, Revolution, Accuracy. Qual’è l’esatta chiave di lettura?

S.B.: L’album s’intitola Playing with fire semplicemente perchè molti dei brani che lo costituiscono sono stati suonati con il “fuoco”, per esempio Suicide e Revolution. Se invece ascolti Lord can you hear me? Ti accordi che parliamo di altri affrontati nel 33, è tutt’ora molto controverso, specie nel nostro paese. Questo è un altro dei motivic he spiegano il perché di un titolo come Playing with fire. Amore, Purezza, Suicidio, Rivoluzione, Precisione sono da considerarsi invece come un sottotitolo, esplicativo di quelli che sono i contenuti delle canzoni. Purezza e Precisione, essenzialmente, hanno a che fare con il nostro suono, con il metodo secondo il quale componiamo la nostra musica.

C’è un brano in Playing with fire al quale ti senti particolarmente legato?

S.B.: Bah… forse Revolution. È una delle mie preferite. Comunque sono molto soddisfatto anche di Honey, la opening-track dell’album.

Ti è mai capitato di pensare che suonare musica psichedelica significa anche correre il rischio di essere etichettati come nostalgici?

S.B.: Noi non siamo una band nostalgica… L’altra notte a Rimini abbiamo suonato con i Miracle Workers… La loro musica è semplice garage-punk e penso che sia poco interessante. Adoro ascoltare molti dischi dei sixties e dei fifties. Rhythm and Blues, rock’n’roll e molto blues… molto blues anche precedente agli anni ’50. Gli Spacemen 3 sono stati fortemente influenzati da tutta questa musica. Ci consideriamo la naturale prosecuzione di Jimi Hendrix nello stesso modo in cui Hendrix lo era stato di Muddy Waters.

Ci sono alter influenze che hai dimenticato di citare?

S.B.: Sì,… gli Stones per esempio e ancora gli Who, i Pere Ubu e diverse punk band… non tanto i Clash quanto piuttosto gente come i Sex Pistols. Anche noi, comunque, crediamo di costituire un punto di riferimento per altre band. I Perfect Disaster, per esempio, sono stati per certi aspetti influenzati da quello che abbiamo fatto sinora. Gli Spacemen 3, a loro volta, sono stati un po’ influenzati dai Perfect Disaster e da band come i My Bloody Valentine, L’influenza è reciproca perchè fra noi e i gruppi che ho citato esiste una grande stima.

Ci sono altre band contemporanee, fra tutte quelle che conosci, che trovi particolatmente interessanti?

S.B.: Sì, oltre a Perfect Disaster e My Bloody Valentine, mi piacciono molto i Telescopes, gli Electric Head e i Chapter House. Inoltre conosco tantissime altre formazioni perché, nonostante le apparenze, la scena Britannica è molto piccolo.

Che ne pensi dei Sonic Youth? Credi che siano delle analogie fra voi ed alcuni gruppi dell’attuale scena americana.

S.B.: Sotto alcuni punti di vista, l’idea che è alla base della musica dei Sonic Youth è abbastanza simile alla nostra. Un’altro particolare che ci accomuna è it fatto che entrambi abbiamo cominciato a suonare intorno al 1982. Comunque, nonostante tutto questo, non sono mai stato un fan della musica dei Sonic Youth e non ho mai pensato che i loro dischi fossero migliori dei nostril. Credo che quell che facciamo noi sia realizzato con maggiore professionalità e sia anche più interessante, anche se in Inghilterra non siamo considerati allo stesso livello dei Sonic Youth. In America, invece, la situazione è opposta. Lì siamo probabilmente pisù rispettati di loro. Per esempio ci ha colpiti il fatto che i Mud Honey sono soliti eseguire la nostra Revolution ed anche Take me to the other side! Quindi, in un certo senso, siamo riusciti ad influenzare anche band americanne, gruppi che incidono per etichette come la Homestead, la SST e la Sub Pop. Molte fra le giovani band americane dell’ultima ondata si ispirano al rock progressive degli anni settanta e a gruppi come i Deep Purple e Black Sabbath. La nostra è musica progressive e regressive allo stesso tempo. È progressive preché rappresenta l’evoluzione della musica di Hendrix, del Blues, dei Suicide. È regressive perché riporta il rock alle sue origini più remote. Quello che contiamo di fare è tornare sempre più indietro fino a riscoprire i ritmi più tribali e la musica psichedelica dell’India, dell’Africa e del Nord America. Insomma, un viaggio a ritroso di migliaia di anni sino al period durante il quale gli indiani consumacano diversi tipi di droghe psichedeliche, tutte ammesse dalla loro religione, e si dedicavono a sunare una musica incredibilmente ipnotica e minimale. La nostra attitudine è la stessa. L’unica differenza è che oggi abbiamo la possibilità di usare amplificatory e chitarre elettriche.

I Suicide sono la band che citi maggiormente nelle tue risposte… che ne pensidel loro 33 del ritorno?

S.B.: Lo adoro! Il loro 33 d’esordio poi è grandioso. Il secondo e il terzo sono molto diversi dal primo ma trilogia perfetta… la musica è sempre la stessa ma ogni volta si è arricchita di idee nuovissime. Sono anche un grande fan dei lavori solisti di Martin Rev e di Alan Vega, anche se quest’ultimo non si è espresso sempre al Massimo. I Suicide, per me, sono sempre stati degli idoli intoccabili. Penso che fra 300 anni saranno considerati come oggi consideriamo Beethoven o Bach! Sono una band troppo importante per continuare ad essere sottovalutata. In giro cì saranno almeno 100 cover di brani dei Suicide ma la band è per alcuni, ancora sconosciuta. Mi è capotato di conoscere un ragazzo Tedesco che conosceva alcune delle loro composizoni ma non aveva mia sentito parlare della band… questo è davvero molto triste. Sono sicuro che se morissero domani diventerebbero immediatemente una leggenda. Per il momento, la loro posizione è molto strana.

L’ultima domanda è quasi un test. Hai la possibilità di scegliere fra un viaggio nello spazio, un disco insieme ad Iggy Pop e Lou Reed ed un mucchio di soldi…

S.B.: Un viaggio nello spazio?

…Intendo dire un reale viaggio nello spazio!

S.B.: Non c’è molta differenza… Attraverso le droghe puoi vivere l’esperienza del volo e percepirla come fosse realtà. Anche quando l#allucinazione è terminate permane la sensazione di avere realmente volato. Con tutti i viaggi spaziali che ho fatto non penso sia il caso di scegliere la prima possibilità. Per quanto riguarda la possibilità di incidere un disco insieme a Lou Reed ed Iggy Pop… beh, gli ultimi dischi di Iggy Pop sono merda. L’ultimo suo grande disco risale a 10 anni fa, tutto quello che ha fatto dopo fa assolutamente schifo! Mi piacerebbe molto fare qualcosa con Lou Reed, perché credo che sia rimasto uno dei migliori songwriter in circolazione, uno dei più coerenti. Il suo ultimo album, New York è eccellente, è degno dei suoi lavori più gloriosi… sarebbe molto interessante poter lavorare con lui…!

Rimangono i soldi…

S.B.: I soldi sono sempre molto utili… potrei fare tantissime cose. Mi piacerebbe comprare più dischi, più droghe e nuovi strumenti, nuove chitarre… Penso che mi troverei in grave difficoltà dovendo scegliere fra Lou Reed ed i soldi… (ride)… Beh, insomma, non avrei dubbi: i soldi!!

Quali sono i vostri progetti più imminenti?

S.B.: Ho registrato un album solista che sarà pubblicato a settembre dalla SIlvertone, la stessa etichetta degli Stone Roses. Inoltre dopo l’uscira del singolo Hipnotised dedicheremo due settimane alla registrazione del nuovo 33 giri. There’s quite a lot happening!

Translation

Ground control to major Boom

Interview by Leo Mansueto

It is an arduous, exhausting, almost impossible, and perhaps essentially for this reason, compelling undertaking to be able to give a “rational” interpretation to the complex flight map followed so far by the Spacemen 3, aboard their flying object not completely identified and still capable of nullifying the most extreme efforts of any reliable and modern control tower.

It is now over 7 years that the UFO in question, taken off from the tiny Rugby, a few kilometers from Birmingham, continues to gravitate in the cosmos following somewhat irregular and unpredictable celestial trajectories because they are linked to changing and “approximate” coordinates such as psychedelia and rock minimal. Other “objects” in a similar space mission have recently referred to the same coordinates but the lack of knowledge of the rules and flight strategies has forced them to follow extremely obvious and linear routes, yet quite profitable from an economic point of view. It is therefore no wonder that skilled astronauts like the Spacemen 3, able to escape any sighting, able to follow unpredictable journeys and reach distant and unknown universes, have been celebrated only today and in the same enthusiastic way in which it is customary to welcome the first sensational undertaking of a journey that has just begun. But the most attentive observers know that, before reaching and conquering paradise (Playing with fire – 1989), our brave men of space had already embellished themselves with other stratospheric feats, masterfully documented by the 86 album, the disturbing Sound of confusion and the following The Perfect Prescription (1987) and Performance (recorded live in February ’88, during an incandescent Earth mission in Amsterdam), as well as a good handful of extended play siderei.

At the end of last May, the crew, at the end of a long European expedition, landed in Italy and performed in front of the usual patrol, the major, Sonic Boom appeared from the main hatch of his diabolical flying device and, with the reassuring air of someone who wants to appear lucid in his permanent madness, has invited me to get on board to show my intrusive eyes the indescribable control room …

Let’s start with the logbook. Briefly tell us about the beginning of the adventure …

S.B.: We started in 1982. At the time we only listened to Cramps, Suicide, Gun Club, Velvet Underground and it saddened us that there were very few really good bands in England. So it was that we felt attracted to the idea of starting to make music, as good as the one we listened to. The influence of those American bands immediately proved to be very important, decisive. We were conquered by the strength and beauty of minimal rock …

… and then you made your recording debut with Glass Records! Some time ago, before the transition to the Fire, there were rumors about an alleged recording accord with Alan McGee’s Creation. Can you tell us what is really happening?

S.B.: First of all I want to say that we don’t think we need someone like Alan McGee. However, it is true that there was a moment when McGee showed his intention to release our records and, therefore, to open the door to Creation for us. But at the same time, his main attention was reserved for the House of Love, which at that time were not yet very popular. Plus, Creation had too many bands at its service: Weather Prophets, The Jazz Butcher, Jasmine Minks… too many people! Alan McGee and Richard Green (guitarist of Biff Bang Pow and trusty right arm of McGee – ed) would not have been able to do a good job for us … there were too many people!

And so you ended up at Fire Records. Are you satisfied with the choice?

S.B.: Yes, quite. Our old friend Pat Fish from Jazz Butcher gave us a hand. Pat, like us, once recorded for Glass. It was he who said that both Creation and Fire were seriously interested in us.

What was the main reason why you ditched Glass?

S.B.: Economic, essentially economic. They couldn’t guarantee us the money we needed. Fire, on the other hand, had shown itself willing to help us and therefore we had no hesitation in forming the new contract.

Do you think there is still a lot of difference between independent and major labels?

S.B.: Absolutely not. Today, most independent labels operate like the majors, with the substantial difference that the latter have a larger amount of money. Our experience with Glass has been terrible financially. Their attitude when it came time to get the money was identical to that of a major, if not worse.

Let’s forget this and move on to less depressing topics… the success of your latest album, for example. Did you expect such a warm welcome, especially from the English press?

S.B.: No! This surprised us a lot especially because our debut 33, despite being an excellent record, was literally cut short by the press of our country. The English press is indeed very cruel and moody. Reviewing Playing with fire, many journalists wrote that Spacemen 3 have radically changed their style and are finally able to perform “quiet compositions”. This is total nonsense because even our previous LP The Perfect Prescription contained several “quiet compositions”!

Still on the subject of the press, the New Musical Express recently published an interview in which you claim that Joy Division seems horny to you (“We are the band that make Joy Division look raunchy!”). What exactly did you mean?

S.B.: There is an error in that interview! We make Joy Division look raunchy means that in our comparison Joy Division looks very wild and I have never stated such a thing! The NME reporter, Danny Kelly, told us: “You are very reserved, calm, sensitive types” and I, jokingly, replied: “Yes, Joy Division made a lot of money this way!”. Danny Kelly misunderstood my line. I think he made a mistake when he listened to the tape again.

What did you do when you noticed the mistake? Did you call him?

S.B.: No, it would be useless. By now the newspaper had already been printed! You know, it’s easy to make blunders when conducting an interview. Sometimes there are those who prefer to transcribe your answers simultaneously, very often omitting words or even entire sentences. Other times, when you use a tape recorder and the interview takes place in a pub, that is, in a place where you drink and joke at will, it can happen that after listening to the tape again, it is difficult to understand each passage of the conversation due to the noises, buzz and laughter in the background…!

Don’t worry, however, about this interview. There will be no mistakes if you keep giving me unambiguous answers …

S.B.: (laughs) OK, I trust you!

Well! So give us a clear, precise, unequivocal definition of “Psychedelia”.

S.B.: Psychedelia is something that affects the mind, favoring its openness to everything around it. It is above all through the use of drugs that it is possible to understand what it really is.

What are the currently most popular psychedelic drugs in England?

S.B.: Definitely Ecstasy and Spectrum which is like MDMA but slightly more psychedelic. There are also people who, as in the 1960s, use LSD. LSD is a fairly dangerous and somewhat unpredictable drug. It is almost impossible to go to work after taking LSD. With the Spectrum, Ecstasy and MDMA it is different. These drugs allow you to have a wonderful night, to have a real psychedelic experience and to go to work the next day without feeling too bad.

Do you think there is a very specific reason behind this massive and sudden reaffirmation of drug culture?

S.B.: No, not really. For years these drugs were considered taboo while now, especially in England, they are viewed with less distrust. In England there is a real revolution underway, thanks to the acids I was talking about earlier and thanks also to the popularity regained by old psychedelic drugs such as marijuana and cannabis.

Your last 33 laps is called Playing with fire and on the cover, shown in a circle, you can read the words Love, Purity, Suicide, Revolution, Accuracy. What is the exact interpretation?

S.B.: The album is called Playing with fire simply because many of the songs that make it up were played with “fire”, for example Suicide and Revolution. If you listen to Lord can you hear me? you agree that we are talking about others faced in 33, it is still very controversial, especially in our country. This is another of the reasons why a title like Playing with fire. Love, Purity, Suicide, Revolution, Precision are to be considered instead as a subtitle, explaining the contents of the songs. Purity and precision essentially have to do with our sound, with the method by which we compose our music.

Is there a song in Playing with fire that you feel particularly attached to?

S.B.: Bah … maybe Revolution. It’s one of my favorites. However, I am also very satisfied with Honey, the album’s opening track.

Have you ever thought that playing psychedelic music also means running the risk of being labeled nostalgic?

S.B.: We are not a nostalgic band… The other night in Rimini we played with the Miracle Workers… Their music is simple garage-punk and I think it’s not very interesting. I love listening to a lot of sixties and fifties records. Rhythm and Blues, rock’n’roll and a lot of blues … a lot of blues even before the 1950s. Spacemen 3 was heavily influenced by all this music. We see ourselves as the natural continuation of Jimi Hendrix in the same way that Hendrix had been of Muddy Waters.

Are there any other influences you forgot to mention?

S.B.: Yes,… the Stones for example and again the Who, Pere Ubu and various punk bands… not so much the Clash but rather people like the Sex Pistols. However, we too believe we are a point of reference for other bands. Perfect Disaster, for example, has been in some ways influenced by what we’ve done so far. Spacemen 3, in turn, were a bit influenced by Perfect Disaster and by bands like My Bloody Valentine. The influence is mutual because there is great esteem between us and the groups I mentioned.

Are there other contemporary bands, among all those you know, that you find particularly interesting?

S.B.: Yes, besides Perfect Disaster and My Bloody Valentine, I really like Telescopes, Electric Head and Chapter House. Also I know many other formations because, despite appearances, the British scene is very small.

What do you think of Sonic Youth? You think there are similarities between you and some groups of the current American scene.

S.B.: From some points of view, the idea behind Sonic Youth’s music is quite similar to ours. Another thing we have in common is the fact that we both started playing around 1982. However, despite all this, I have never been a fan of Sonic Youth’s music and I never thought their records were better than ours. . I think what we do is done with more professionalism and is also more interesting, even if in England we are not considered to be on the same level as Sonic Youth. In America, however, the situation is the opposite. There we are probably more respected than them. For example, we were struck by the fact that Mud Honey usually perform our Revolution and also Take me to the other side! So, in a way, we’ve also managed to influence American bands, bands that record for labels like Homestead, SST and Sub Pop. Many of the young American bands of the latest wave are inspired by the progressive rock of the seventies and by bands such as Deep Purple and Black Sabbath. Ours is progressive and regressive music at the same time. It is progressive because it represents the evolution of Hendrix’s music, the Blues, the Suicide. It is regressive because it brings rock back to its most remote origins. What we plan to do is to go back further and further to rediscover the more tribal rhythms and psychedelic music of India, Africa and North America. In short, a journey back thousands of years to the period during which Indians consume different types of psychedelic drugs, all admitted by their religion, and dedicated themselves to playing incredibly hypnotic and minimal music. Our attitude is the same. The only difference is that today we have the possibility to use amplifiers and electric guitars.

Suicide is the band you mention most in your answers… what do you think of their 33 of the return?

S.B.: I love it! Their debut 33 is great. The second and third are very different from the first but perfect trilogy… the music is always the same but each time it has been enriched with brand new ideas. I am also a big fan of the solo works of Martin Rev and Alan Vega, even if the latter has not always expressed himself to the maximum. Suicide, for me, have always been untouchable idols. I think 300 years from now they will be considered as we consider Beethoven or Bach today! They are too important a band to continue to be underrated. There will be at least 100 covers of Suicide songs around but the band is for some, still unknown. I happened to meet a German guy who knew some of their compositions but hadn’t heard of my band… this is really very sad. I’m sure if they died tomorrow they would instantly become a legend. For the moment, their position is very strange.

The last question is almost a test. You have the choice between a space trip, a record with Iggy Pop and Lou Reed and a lot of money …

S.B.: A journey into space?

… I mean a real journey into space!

S.B.: There isn’t much difference … Through drugs you can live the experience of flight and perceive it as if it were reality. Even when the hallucination is over, the feeling of having actually flown remains. With all the space travel I’ve done I don’t think it’s worth choosing the former. As for the possibility of making a record with Lou Reed and Iggy Pop… well, the latest Iggy Pop records are shit. His last great record dates back to 10 years ago, everything he did after is absolutely disgusting! I would love to do something with Lou Reed, because I think he has remained one of the best songwriters out there, one of the most consistent. His latest album, New York is excellent, it is worthy of his most glorious works… it would be very interesting to work with him…!

Money remains …

S.B.: Money is always very useful… I could do a lot of things. I’d like to buy more records, more drugs and new instruments, new guitars… I think I would be in serious trouble having to choose between Lou Reed and the money… (laughs)… Well, I mean, I wouldn’t doubt: the money !!

What are your most upcoming projects?

S.B.: I recorded a solo album which will be released in September by Silvertone, the same label as the Stone Roses. Furthermore, after the release of the single Hypnotized we will devote two weeks to the recording of the new 33 rpm. There’s quite a lot happening!

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